Febbraio 1998
ANGELI ET ARCANGELI
È vero che anche gli uomini sono Angeli?
di Nunzio Gambuti
E' capitato, a volte, di sentirci dire, per affettuosità, per riconoscenza o per altro: tu sei un Angelo. Ma gli Angeli chi sono davvero? Nei libri biblici dei Profeti Daniele, Ezechiele e Zaccaria vi si legge che gli Angeli fanno parte della corte celeste con funzioni di mediatori e interpreti della volontà di Dio, sono custodi delle nazioni e protettori dei singoli uomini e sono incaricati di innalzare a Dio le preghiere degli uomini e intercedere in loro favore. Non tutti sanno però, che gli Angeli, secondo la gerarchia celeste, sono classificati in schiere. Difatti, per questo, ci sono gli Angeli, gli Arcangeli, i Cherubini, i Serafini, Troni, Dominazioni ecc. Angelo, dal greco anghelos e dall'ebraico mal'ak, significa: Il Nunzio (anche se il mio amico T. non ci crede, ma soltanto perché lui non conosce né il greco e né l'ebraico). Il termine biblico di Angelo, invece, sta ad indicare: L'Inviato di Dio (come S. che per non esagerare troppo non vi dirò chi è. Ma se volete, perché non provate ad immaginarlo voi? Il mio non vuole essere né un dibattito, né una pura disquisizione sul tema dell'Angelologia, cosa di per se molto impegnativa e controversa e di cui coscientemente so di non essere così teologicamente preparato per sostenerne il confronto, ma una semplice configurazione sul rapporto Angeli-Uomini e Uomini-Angeli. Nasce da qui la mia convinzione che gli Angeli e gli Arcangeli siano più vicini all'uomo, perché frequentemente li troviamo protagonisti insieme. L'Angelo Custode è quello a cui ognuno di noi è stato affidato. quale guida del nostro cammino, anche se di questo sento di dubitare, e per dirla alla Giobbe Covatta: vorrei proprio sapere dove era andato a finire, quando l'altro ieri ho messo il piede in quella buca, dando una musata sul marciapiede. Ritorno serio. Se fossi chiamato ad un paragone tra gli Angeli e gli uomini, configurerei agli Angeli Madre Teresa di Calcutta e gli uomini morti a Capaci e a Via D'Amelio. Ci hanno insegnato che la solidarietà porta al futuro e che la giustizia porta all'uguaglianza. So bene che tante altre figure della storia a cui apparteniamo meriterebbero questo accostamento, ma trovo importante il concetto della discussione e non la quantificazione del numero. Gli Arcangeli, di cui si conoscono anche i nomi, tra cui: Gabriele, Michele, Raffaele, hanno sempre avuto compiti più particolari. Gabriele è ricordato per l'annunciazione a Maria, Michele è l'Angelo protettore di Israele e protagonista della lotta col dragone, Raffaele è l'Angelo che accompagna il giovane Tobia nel suo lungo viaggio. Ma altre figure di Angeli si muovono, oggi, intorno a noi, ma che Angeli davvero non sono. Non hanno ali per volare ma soltanto pindarici pensieri. E vanno e vengono da un porto ad un altro come tanti commessi viaggiatori, e vendono le loro idee, i consensi ed i dissensi, fatti soltanto di convenienza e di opportunità. Quasi tutti credono, come per imprimatur, di essere davvero chi l'Arcangelo Michele, chi l'Arcangelo Raffaele, chi l'Arcangelo Gabriele, anzi, qualcuno pensa di essere addirittura Mosè. E li sentiamo urlare nelle loro piazze e dai loro scranni, forse per convincere piuttosto se stessi che gli altri, quando parlano di buon governo, delle libertà, della giustizia, di cui se ne fregano e pure pretendono di amministrarla, e dicono di battersi per uno stato di diritto, ma soltanto quello proprio. Altri Angeli, sono quelli che tracciano il nostro futuro e pianificano la nostra vita, quelli che promettono un lavoro e parlano di Europa, ma l'Europa cos'è? Il mezzogiorno e sempre il mezzogiorno ed i giovani continuano a non avere un lavoro. Vedete, l'Angelo a cui mi ha affidato il buon Dio mi sta bene, ma trovo che tutti questi altri non siano così indispensabili. A proposito, vi ricordate cosa ci ripeteva don Antonio? "Dice l'Abate Corona che con gli Angeli non ci si coj...ona".