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GENEVE
di Nunzio Gambuti
Berrò alle tue sorgenti, Amore,
di limpidi corsi fluviali
e ti sfiorerò appena un po’
come se fossi un Angelo.
Pensieri che disegnano nell’aria
sentieri invisibili,
immagini nel sole di figure amanti,
ma è solo un sogno
che vive ancora dentro l’anima,
ma è solo un sogno
che vive ancora dentro l’anima.
Il mondo che si ferma all’improvviso,
il cielo che scompare e il mare che non c’è più,
e dentro le ferite della nostra malinconia
i nostri pensieri, i nostri pensieri come maree,
anima di mare, anima di mare che lotta con se stesso.
Ma dov’è che dovresti essere se non qui nella mia anima,
se non qui in ogni pensiero della mia mente,
se non qui, dentro questo respiro che ci lascia vivere,
che ci rende consapevoli della nostra esistenza.
Ma dov’è che dovresti essere se non qui,
se non qui in questo desiderio che mi attraversa l’anima,
se non qui in ogni parola di un verso o una nota.
Tu sei qui tra le mie ombre ed ali chiuse,
tu sei qui tra le mie ombre ed ali chiuse.
Ma ogni volta che raccoglierai una lacrima dalla tua anima
non sentirti sola, non sentirti sola nemmeno un istante,
alza lo sguardo, io sarò davanti a te,
e quando, poi, quella lacrima ritorna ad essere un fiore
tu sarai libera, tu sarai libera di andartene ancora.
Amore che dai, Amore che dai è Amore che vuoi,
ballo di corte, regina e sposa
e noi tra cavalieri e dame .. …
ma di quel libro noi, di quel libro noi solo una pagina,
ma di quel libro noi, di quel libro noi solo una pagina.