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IL SOGNO DI GIULIO
di Nunzio Gambuti
Mamma, che cos’è un sogno, chiedeva Giulio. E la mamma: un sogno è qualcosa capace di portarci lontano, molto lontano, anche sopra le nuvole, capace di farci volare senza avere paura, e ci sembra di vivere in un mondo tanto diverso dove la realtà spesso non esiste. Non capisco disse Giulio. Allora ascolta, rispose la mamma. C’era una volta un bambino a cui un mago cattivo aveva rapito la sua mamma, tenendola prigioniera in un vecchio castello. Temendo che lei potesse fuggire, il mago aveva murato tutte le porte e tutte le finestre, tranne una piccola finestra, quella della torre dove teneva prigioniera la donna. La finestra era talmente piccola che riusciva a penetrare soltanto un piccolo raggio di luce. Proprio per questo, si poteva accedere al castello soltanto attraverso una grande porta di ferro di cui soltanto lui teneva la chiave. Nessuno riusciva a capire come facesse ad abitare in un posto così, visto che tutto era inaccessibile, e per quale motivo tenesse prigioniera quella donna. Un giorno, il mago, dovendo fare un lungo viaggio e avendo paura di poter smarrire la chiave andò a nasconderla in cima ad una montagna, dove mai nessuno, uomo o animale, era mai salito. Ma lui era un mago, e con l’aiuto della sua magia non fu proprio così difficile per lui arrivare fin lassù. Ma intorno a questa storia anelava un segreto, perché in un vecchio libro di magia c’era scritto che chiunque avesse posseduto la chiave, e nel momento in cui fosse riuscito ad aprire quella porta, avrebbe rotto l’incantesimo e tutto sarebbe ritornato come prima. Tutto questo doveva restare un segreto. Ma accadde che un giorno una farfalla dalle ali bellissime, svolazzando nella biblioteca del castello, prima ancora che le porte e le finestre venissero murate, si posò per caso su quel libro rimasto aperto e così venne a conoscenza del segreto che vi era custodito. Il piccolo, nel frattempo, era rimasto solo e cercava disperatamente la sua mamma. E fu così che un giorno mentre girovagava per il bosco, alla ricerca della sua mamma, attirato da quel singhiozzo disperato di bimbo, la farfalla dalle ali bellissime gli si fa incontro e gli chiese: cos’è questa tua disperazione? Il bimbo raccontò alla farfalla la sua storia, e questa con fare entusiasta : ma io ti posso aiutare, so come poter liberare la tua mamma, però non sono tanto forte per portati lassù dove è nascosta la chiave. All’improvviso si udì una voce dal tono maestoso: Lo farò io. Chi sei? Chiesero contemporaneamente il bimbo e la farfalla. Un’aquila dalle grandi ali, non vista, aveva osservato la scena ed ascoltato il dialogo tra il bimbo e la farfalla. L’aquila prese su di se il bimbo e in un baleno fu in cima alla montagna. Il bimbo prese la chiave e poi di nuovo giù verso il castello. Ed ecco che all’improvviso appena la porta fu aperta, per incanto tutte le altre porte e tutte le finestre si aprirono e finalmente il bimbo poté riabbracciare di nuovo la sua mamma. Che storia fantastica balbettò Giulio dopo un attimo di silenzio, e con una voce tremula ancora piena di emozione subito aggiunse: mamma se dovesse ritornare quel mago cattivo io ti difenderò. Ne sono certa, rispose la mamma, per questo mi sento tranquilla e non ho paura, perché sono certa che tu saprai difendermi. Ma adesso dormi figlio mio, buona notte. Ma mentre stava per allontanarsi: mamma, mamma, cosa sono l’Illusione e la Speranza, chiese ancora Giulio. E la mamma: a volte sono soltanto un sogno.