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NOTTE PLACIDA
di Nunzio Gambuti
Vorrei sentirmi libero ma non è facile,
si prendono la scena giovani amanti,
ma vivo la mia notte tra lampioni e stelle,
perchè dovrei nascondermi se è solo vivere.
La vita ci divide tra ragione e amore,
ma la tua notte io la voglio vivere
e poi chiediamo al sole di aspettare ancora un po’,
per una vita in bianco e nero bastano le nuvole.
Come un cigno, una carezza ti cerca nell’anima,
e l’ansia di un bacio ci toglie il respiro
se vivere è soffocare questa voglia di amare: cos’è morire?
se vivere è soffocare questa voglia di amare: cos’è morire?
Divido con te il tempo e la via.
Divido con te il tempo e la via.
Divido con te il tempo e la via.
Divido con te il tempo e la via.
Camminare a piedi nudi per non fare rumore,
se già domani ciò che cerchiamo è un treno lontano,
un gabbiano o altro che tu sia continua a volare,
poi mi lascio andare e dentro di un sogno ti vengo a cercare.
Vivo con te il tempo e la via.
Vivo con te il tempo e la via.
Vivo con te il tempo e la via.
Vivo con te il tempo e la via.
Guarda quante stelle ancora in piedi
bimba che giochi con la luna
e vorresti che questo fiume fosse il mare.
Se libero è il vento che va dove vuole,
perché non lo siamo anche noi.
Non è il sogno di una notte che ci resterà domani,
se di una vita vale più un istante,
poi ritorneremo prigionieri della nostra malinconia,
ma è solo nell’amore che si resta vivi,
e per quel treno c’è tempo ancora un’ora,
e per quel treno c’è tempo ancora un’ora.
Vivo con te il tempo e la via.
Vivo con te il tempo e la via.
Vivo con te il tempo e la via.
Vivo con te il tempo e la via.
Placida notte tra lampioni e stelle,
lacrima nuda di un cuore fragile,
come di un bimbo appena nato
la sua allegria è dentro al pianto.
Sorridono chiaro giovani amanti,
aria d’amore è il tuo respiro,
palmo con palmo dita intrecciate
e in questa notte io torno a vivere.
BARBARA FERRETTI: La voce dell'altra metà dell'anima